Spada di Damocle sull’ordine di Torino
Che cosa è successo all’ Ordine dei Medici di Torino il 14 giugno 2022?
Premesse

- Ogni anno, tutti gli ordini si riuniscono per discutere e approvare il bilancio
- L’ordine dei medici ha, tra le altre, la funzione di garantire la salute pubblica attraverso il controllo dei requisiti per accedere all’iscrizione e la verifica dell’operato degli iscritti.
- La bocciatura del bilancio può portare a commissariamento dell’ordine in questione e a nuove elezioni entro tre mesi dal commissariamento stesso.
- L’assemblea tenuta l’11 aprile si è conclusa con una vittoria dei voti contrari all’approvazione.
- Non esistevano, secondo il parere dei nostri legali, i presupposti né le motivazioni per fare la seconda convocazione
- Dati i punti precedenti è stato depositato al TAR di Torino un ricorso per annullare la seconda assemblea indebitamente fissata per il 14/06/22 a causa di gravi vizi formali.
- Il TAR, visto le tempistiche ridotte, con documento datato 11 giugno, non ha accolto tout court l’annullamento della stessa ma ha intimato la consegna di tutti i documenti richiesti dai 101 medici firmatari.
- Dal gennaio del 2018 gli ordini professionali hanno perso di autonomia diventando organi sussidiari dello stato
Considerazioni e riflessioni
Dal 2018, dicevamo, l’ordine dei medici hanno perso di autonomia diventando enti sussidiari dello stato, inizialmente la cosa non sembrò essere così importante e molti di noi hanno preso sottogamba la portata di questo cambio epocale, i fatti degli ultimi mesi hanno evidenziato però un aspetto preoccupante per la salute pubblica e quindi per quella di ogni cittadino. Il giuramento di Ippocrate, in qualche maniera, accumuna tutti noi medici e ci inchioda a responsabilità nei confronti dei pazienti, certo non tutti siamo uguali e ci sarà il medico più bravo, più empatico più attento e quello meno ma tutti avevamo l’illusione dell’autonomia. Questa autonomia rischia, anzi, di fatto, viene a mancare se una terapia o la posologia di un farmaco viene imposta dall’alto da un burocrate. L’ordine dei medici, in questo momento e per certe questioni è praticamente un passacarte come confermano le risposte alle lamentele di medici minacciati di sospensione magari dopo due dosi e una guarigione.

La sussidiarietà degli ordini è altresì confermata da questo documento congiunto in cui gli ordini delle professioni sanitarie chiedono alla politica, nella più classica tradizione pilatesca, come comportarsi nei confronti dei guariti.
Questi fatti dovrebbero preoccupare tutti, i medici per la perdita di autonomia e i cittadini per l’inevitabile alienazione del rapporto medico/paziente. Noi lo abbiamo fatto ed è per questo motivo che abbiamo cominciato questa battaglia, il fatto che tutte le sigle sindacali abbiano supinamente difeso ciò che francamente è indifendibile la dice lunga sull’onestà intellettuale o la conoscenza e la percezione della realtà che li circonda.
I fatti del 14 giugno
Nei giorni precedenti il 14 si è assistito ad un’autentica chiamata alle armi, qualcuno riferisce con toni intimidatori nei confronti di giovani specializzandi, o con diffusione di notizie allarmistiche prive di fondamento sui disastri (inesistenti) che questa bocciatura avrebbe provocato nel mondo della medicina torinese. Il 14 giugno ’22, dalle 19 in poi, è cominciata l’affluenza alla sala, la votazione si sarebbe dovuta tenere dopo la discussione. All’inizio dei lavori il Presidente dell’ordine, Dr. Giustetto ha anticipato che, chi avesse voluto votare subito, prima della discussione, avrebbe potuto farlo (Gulp, stragulp!).
La farsa stava prendendo le forme della commedia goldoniana, noi che siamo persone serie e a modo, abbiamo fatto l’unica cosa sensata, abbiamo abbandonato la sessione di questa falsa assemblea sub iudice fiduciosi che la giustizia ordinaria faccia il proprio corso.
Che l’assemblea sia stata quantomeno bizzarra è stato confermato dal comportamento degli stessi partecipanti al voto che si sono precipitati fuori pochi minuti dopo la nostra uscita di scena, dimostrando che né la lettura dei lavori, né gli usuali interventi dei presidenti e del commercialista dell’ordine hanno avuto luogo. Certo, gli astanti reclutati non potevano sapere che la prassi era molto diversa ma ogni farsa ha la necessità di un gran numero di comparse e in ogni commedia che si rispetti c’è il fesso di turno che crederà davvero che 1600 hanno approvato il bilancio e solo 51 non l’hanno fatto.